Lorna Mott torna a casa

Diane Johnson

Lorna Mott torna a casa

Atlantide

416 pp.

Provava emozioni confuse, forse perché aveva l’impressione di non appartenere più a nessun posto… E poi c’era il problema dell’invisibilità. Quando si era trasferita in Francia per sposare Armand-Loup era ancora abbastanza giovane e il mondo si accorgeva di lei. Adesso, vent’anni dopo, per quanto potesse mantenersi in forma una persona della sua età, per il mondo era diventata trasparente.

Quando Lorna Mott Dumas, una storica dell’arte americana di mezza età, decide di abbandonare il grazioso villaggio francese nel quale ha vissuto per quasi venti anni con il suo secondo marito, il cimitero del paese frana, rivoltando le tombe di quelli che vi erano seppelliti e gettando su di lei un presagio di ciò che la aspetta tornando a casa.

Lorna infatti è diretta a San Francisco per riprendere in mano la propria vita e allontanarsi così dai tradimenti del marito, l’affascinante Armand-Loup Dumas, tornare a essere la brillante conferenziera di un tempo e sentirsi di nuovo apprezzata come vorrebbe.

Ma l’America che trova è diversa da quella che aveva lasciato, inoltre la carriera di Lorna come studiosa è a un punto morto e i tre figli vivono situazioni complicate a cui lei non sa assolutamente come fare fronte.

L’unica speranza potrebbe essere proprio nel primo marito e padre dei suoi figli, Randall Mott, un cinico dermatologo che ha sposato in seconde nozze una ricca imprenditrice della Silicon Valley con la quale ha avuto l’angelica e diafana Gilda, angustiata però da problemi di salute e da una imprevista e pericolosa gravidanza…

Su questa famiglia allargata che ruota attorno alla figura di Lorna si distende una commedia dagli esiti bizzarri e paradossali, che racconta come il posto che chiamiamo casa non sia un luogo fisico, ma quanto ci fa avvicinare a noi stessi e a ciò che abbiamo davvero a cuore.

Opera magistrale di una grande “outsider” della letteratura americana, Lorna Mott torna a casa è un romanzo irresistibile ed elegantemente crudele sui costumi odierni e sul tempo che passa sopra ogni cosa.